Campoli

Numero di abitanti stabili: 12 persone, tra cui bambini
Estensione: 10/12 ovili, 10 ettari
Anno di fondazione: 1994
Aperti a nuovi membri: sì
Accolgono volontari: sì
Accolgono visitatori: sì

Campoli — Trent’anni di vita condivisa tra i boschi dell’Appennino

Immersa nei silenzi profondi degli Appennini, tra boschi cedui, pascoli e terra coltivata, Campoli è una delle comunità storiche del territorio elfico. Nata nel maggio del 1994 come esperienza di occupazione, oggi — a più di trent’anni di distanza — continua a custodire e coltivare uno stile di vita semplice, collettivo e profondamente radicato nella natura.

La comunità si estende tra Campoli Alto e Campoli Basso, con casali sparsi, una casa comune al centro e un paesaggio variegato che alterna frutteti, orti e ampi spazi di bosco. Ospita attualmente dodici persone, tra cui cinque bambini, che crescono insieme seguendo un percorso di scuola familiare condivisa e immersa nel ritmo della vita naturale.

L’autosufficienza è uno dei cuori pulsanti di Campoli: l’orto e la conservazione dei suoi frutti, una ricca lamponaia, ribes, uva spina e mirtilli, sono parte essenziale del vivere quotidiano. Anche l’energia segue la via della sostenibilità, con un impianto fotovoltaico in espansione.

Vegetariana e in buona parte vegana, la comunità ha scelto di non allevare animali, pur mantenendo viva la memoria delle sue storiche capre, un tempo simbolo del villaggio. Oggi, a incarnare lo spirito di Campoli sono soprattutto i bambini, nuova generazione di custodi del bosco.

Campoli è anche luogo di festa e incontro: una realtà che sa aprirsi al territorio e ai viandanti, organizzando eventi stagionali e occasioni di scambio. Tra questi, la recente festa di Beltane, celebrata con meditazioni collettive, danze attorno al fuoco, laboratori per grandi e piccini… e l’immancabile pizza elfica, preparata nel forno comune e condivisa sotto le stelle.

La comunità accoglie chi passa, chi cerca e chi vuole offrire tempo, ascolto e mani. La cassa comune e lo scambio di energie — lavoro, presenza, contributi liberi — sono parte del modo in cui si costruisce reciprocità con chi arriva.

Camminare verso Campoli significa entrare in uno spazio altro, dove il tempo si dilata, le relazioni si fanno lente e profonde, e la vita si intreccia in forme sempre nuove con la terra, le stagioni e le persone.